Diritti coppie omosessuali a Rimini: a giorni l’approvazione del regolamento?
Pare essere arrivata la fine del percorso formale che istituisce il registro delle unioni civili al Comune di Rimini, iniziato con la proposta di delibera presentata da Savio Galvani e Fabio Pazzaglia e approvata in dicembre. Il fatto, già significativo e positivo di per sé, assume un valore ulteriore considerando che proprio di questi tempi approda in Senato il disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili che dovrà passare il più possibile indenne tra grandinate di emendamenti clericofascisti e ridicoli allarmismi dei bigotti di ogni risma.
Le dichiarazioni del Sindaco Andrea Gnassi sono molto apprezzabili perché chiariscono che il riconoscimento delle famiglie omosessuali è un obiettivo irrinunciabile e uno strumento di accettazione sociale e di lotta alle discriminazioni. Ma l'istituto delle unioni civili (e a maggior ragione il registro comunale) per quanto importante parte già menomato di moltissimi diritti, e anche dopo la sua approvazione continuerà a essere ingiusto che persone legittimamente sposate fuori dall'Italia non possano avere riconosciuti pienamente i loro diritti. Né il registro né le unioni civili potranno quindi minimamente sostituire le trascrizioni, attraverso le quali altro non si fa che registrare l'avvenimento di un fatto: il matrimonio celebrato all'estero.
Il tema trascrizioni perciò rimane aperto, soprattutto sulla base della recente sentenza del TAR del Lazio che stabilisce che era illegittimo per i prefetti cancellare le trascrizioni, eliminando il conflitto tra poteri dello stato dalle ragioni del rifiuto. Il Sindaco, comunque, già da ora avrebbe il potere di effettuare delle trascrizioni non cancellabili dai prefetti, qualora gli venissero richieste.
Marco Tonti
Presidente Arcigay "Alan Turing" Rimini
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