Precisazione sulla manifestazione contro l’omofobia di Arcigay a Rimini del 19 gennaio.
Apprendiamo che il datore di lavoro nella vicenda del cuoco oggetto di omofobia accusa Arcigay di faciloneria per aver manifestato in piazza in seguito a questa vicenda. Questa accusa arriva dopo un "periodo di riflessione" di ben un mese durante il quale avrà certamente avuto modo di elaborare e raffinare la propria versione dei fatti e la propria immagine con l'aiuto dei suoi tre avvocati.
Respingiamo fermamente al mittente l'accusa, perché la nostra manifestazione era basata sulla denuncia molto precisa e circostanziata descritta sui giornali dall'avvocato del cuoco, e in mancanza di un'immediata e credibile smentita è nostra precisa missione prendere le parti di chi denuncia una violenza di natura omofobica, e lo rifaremmo anche oggi con lo stesso vigore. Inoltre ci risulta che siano numerosi e solidi gli elementi forniti a supporto della denuncia, riponiamo perciò piena fiducia nel corso della giustizia.
La manifestazione dello scorso gennaio peraltro – come si può vedere chiaramente dalla registrazione del mio intervento su fb.com/ArcigayAlanTuring/videos – è certo nata dallo sdegno e dalla condanna di questo orrido evento, ma si rivolgeva soprattutto alle moltissime persone che subiscono quotidianamente simili discriminazioni e violenze omo-transfobiche ma che non hanno ancora trovato la forza di denunciarle. La società civile, le istituzioni e le persone di buon cuore si sono mobilitate per mandare un messaggio a tutti gli omofobi, chiunque e ovunque siano, per avvertirli che la loro violenza fisica e morale non sarà più tollerata.
Marco Tonti
Presidente Arcigay "Alan Turing" Rimini
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