Programma triennale 2006/’09

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Diritti, senza compromessi Il Congresso nazionale Arcigay del 2005 ha sancito sostanziali cambiamenti organizzativi, a partire dalla nuova struttura associativa, capillarizzando la presenza dell’Associazione sul territorio nazionale per essere presente in ogni provincia. Ad oggi sono già più di trenta i Comitati Arcigay costituitisi in Italia. Anche noi ci siamo messi in cammino, con convinzione, per diventare Comitato Provinciale. Il percorso è stato a tratti segnato da fasi alterne, confronti accesi e prese di posizioni. Ma la scelta è fatta, il rapporto tra l’Associazione nazionale e il nostro Circolo oggi è saldo e proficuo. Una volta trasformatosi in Comitato provinciale di Rimini, l’Alan Turing di Riccione cesserà di esistere come semplice Circolo politico locale e raccoglierà, oltre ai propri soci, anche quelli tesserati dalle Associazioni affiliate (come i Circoli ricreativi). A questo punto il numero di soci aumenterà e con esso anche la loro incisività sugli organi direttivi e sulle scelte economiche e politiche. Sono tanti che bussano anche “virtualmente” alla nostra porta, cercando in noi un valido riferimento per dar voce alle proprie richieste di diritti. Sono numerosi i risultati ottenuti negli ultimi anni. Basti pensare alla sede comunale che ci è stata assegnata e poi ristrutturata e ampliata, ora del tutto operativa e dotata di impianti nuovi, resa fruibile e interamente a norma a spese del Comune di Riccione; ai contributi economici erogati dal Comune stesso per le nostre iniziative. Nell’ultimo anno e mezzo si è tanto parlato sulla stampa locale del Registro delle coppie di fatto a Riccione. Abbiamo seguito da vicino tutte le fasi per oltre un anno fino, purtroppo, alla bocciatura, e all’approvazione di un Osservatorio sulle Coppie di fatto nel Comune di Riccione. Il Comitato Provinciale Arcigay di Rimini Alan Turing intende continuare ad essere indipendente dai partiti politici, ma vuole collaborare con tutti i partiti e le organizzazioni sociali disponibili a condividere finalità, parti del programma o singoli obiettivi Si è tenuto un incontro con la CGIL locale per la costituzione di un Ufficio Nuovi Diritti presso la camera del lavoro di Rimini al quale ha partecipato il Vicepresidente insieme a Fausto Viviani dell’Ufficio Nuovi diritti Regionale e a Marcella Di Folco Presidente del MIT. Ci aspetta un percorso lungo che richiede la nostra presenza attiva e le nostre competenze. Nel 2006 abbiamo gia partecipato a tre conferenze sul Pacs a Rimini e Riccione, insieme al PdCI e Katia Belillo, il PRC, Titti De Simone e Delia Vaccarello e l’ultima con i Radicali riminesi. Parallelamente all’organizzazione del Congresso, una commissione di soci ha lavorato alla preparazione e alla stesura del nuovo Statuto che sarà presto sottoposto al parere del Collegio dei garanti. Tanto lavoro è stato fatto, ma tantissimo ci aspetta ancora. Riteniamo sia nell’animo di tutti la voglia di una svolta, che riporti l’Alan Turing ad essere protagonista nella società, con apertura, atteggiamento propositivo, impegno e passione: caratteristiche da sempre presenti nel DNA del circolo, ma che necessitano di un nuovo motore e di nuove capacità gestionali perché possano esprimersi con più incisività e forza. Dobbiamo tornare a collaborare con le realtà associative, amministrative, sindacali, e sociali della Provincia tutta, anche quelle con cui i rapporti si sono logorati. Dobbiamo riallacciare i contatti con l’amministrazione comunale di Riccione e instaurarne con quella di Rimini che potrebbe concedere una nuova sede. Sarebbe utile creare un dialogo con le associazioni di commercianti. Chiederemo al Nazionale di assegnare al Comitato le Province in Romagna che ricadono sotto la nostra area di influenza come Forlì/Cesena. È necessario e urgente chiarire i rapporti con il Classic che, unica realtà ricreativa nella nostra Provincia, una delle più grandi e tra le prime in Italia, deve diventare un soggetto amico permettendoci di organizzare iniziative e richiamare volontari. Siamo visibili, ma non nel modo giusto. Si deve creare nuovamente un rapporto di reciproca fiducia con la stampa locale che, in alcuni casi, ci è stata amica, ma ultimamente continua a darci sempre meno spazio. Le priorità per il prossimo triennio sono quindi individuate soprattutto nella ricerca di nuovi volontari e nel favorire l’aggregazione. Ricercare fondi per le iniziative a trecentosessanta gradi bussando a tutte le porte: amministrazioni, organizzazioni, enti, associazioni, fondazioni, aziende, ecc. Seguire un Programma significa cadenzare le iniziative e rispettarne i tempi. Prima fra tutte l’apertura settimanale della sede e il suo funzionamento per darle, dopo due anni, dignità anche arredandola e rendendola accogliente dotandola di attrezzature, telefono e internet. Reperire libri, cassette e riviste da mettere a disposizione dei soci, sia attraverso donazioni di privati che direttamente dagli editori. Con la nascita del Comitato provinciale dovremo organizzarci internamente in modo più serio e professionale, rispettando i tempi e le prescrizioni statutarie e regolamentari. Struttureremo l’organizzazione in modo che ogni volontario possa trovare un ruolo, in linea con le legittime aspirazioni e competenze. Tutti devono poter esprimere se stessi senza sentire gravare su di sé troppe responsabilità, ma al contempo sentirsi coinvolti e responsabilizzati nella vita associativa, tutti allo stesso modo. Saranno istituiti Gruppi di lavoro con i relativi Responsabili che si occuperanno delle rispettive aree tematiche individuate nel Programma triennale. Indicativamente, visti anche i lavori dei precedenti Consigli direttivi, le aree di interesse saranno: raccolta informazioni, produzione di comunicati stampa e mantenimento del sito web; amministrazione, adempienze, diritti e doveri; rapporti esterni; accoglienza; organizzazione di iniziative; reperimento fondi; cultura; politica; ecc. Si propone di costituire un gruppo specifico sulle tematiche lesbiche per favorire la crescita di un gruppo locale capace di aggregare e diffondere conoscenze e cultura lesbica; si propone anche la costituzione di un gruppo di studio sulle tematiche dei giovani omosessuali, cercando – se possibile – la collaborazione di alcuni genitori che in ambito locale siano disposti a fornire il loro sostegno. La provincia di Rimini è priva di qualsiasi supporto medico di base per le malattie sessualmente trasmissibili. Le persone omosessuali e non solo, che incorrono in tali problematiche devono rivolgersi ai medici di base che molte volte non sono sufficientemente preparati per affrontarle. È necessario che Arcigay si doti di volontari in grado di indirizzare chi chiedesse aiuto verso un centro adeguato e, parallelamente, si deve rivolgere alle Amministrazioni e alle Aziende sanitarie perché sia costituito al più presto un centro MTS presso una struttura A.S.L. della Provincia di Rimini con personale qualificato e preparato ad affrontare sia problemi fisici che quelli psicologici che spesso vi si accompagnano. Dovrà essere dato spazio alle iniziative culturali, sia in sede che in altri spazi pubblici. Proporremo la settimana “Alan Turing” con mostre, libri, film, conferenze e pubblicazione finale, prima base per la costituzione del centro documentazione. Collaborazione con l’Università per istituire annualmente un premio per la migliore tesi di laurea a tematica omosessuale. La vocazione turistica della Riviera ci spinge a considerare il turismo un bacino a cui rivolgerci, sia pensando alla produzione di pacchetti, convenzioni con alberghi e operatori, che organizzando escursioni per turisti gay nell’entroterra per dare un’alternativa culturale al divertimento rivierasco (Arcigay on Holiday). È il momento di tornare tra la gente, uscire dalla trincea asettica dei comunicati stampa e delle iniziative estemporanee. Arcigay deve diventare punto di riferimento per la realtà locale glbt, un soggetto credibile e stimato con cui le Amministrazioni si devono rapportare laicamente, con rispetto e senza pregiudizi. In ogni intervento pubblico il nostro scopo deve tendere ad educare al rispetto, iniziando dalle scuole dove vanno promosse iniziative formative volte all’integrazione e alla valorizzazione delle differenze, viste come potenzialità e risorse vitali. Chiediamo la fine di ogni forma di discriminazione giuridica fondata sull’orientamento sessuale cioè la piena parità di diritti per gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, senza compromessi. Arcigay aspira ad essere un punto di riferimento per dare sicurezza a chi vi si rivolge per trovare aiuto in ogni momento, non solo per il fatto di trovare altri gay e lesbiche, ma per la voglia di stare assieme, di scambiarci esperienze, consigli, emozioni, sentirci utili a qualcuno che sta vivendo disagi e sofferenze che magari noi abbiamo superato. Ci deve unire il sogno di costruire un futuro migliore dove ognuno possa esprimere al meglio i propri desideri e i propri ideali. Facciamoli crescere insieme. Approvato dal Congresso provinciale Riccione, 01/07/’06

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